Mazzarri e il Torino senza i gol degli attaccanti: Belotti se ne divora uno, Falque nervoso. A Roma il più positivo è Zaza, ma la rete resta un miraggio
I presupposti si creano, sostiene Mazzarri, “ma se poi non si fa gol diventa difficile”. Legge piuttosto banale, questa, ma che fotografa anche troppo bene il day after del suo Torino fatto (ancora) di tanti rimpianti. WM lo faceva trasparire già attraverso il volto scuro, nervoso, talvolta segnato da un sorriso di rassegnazione mostrato nei minuti immediatamente successivi al fischio finale: quella di Roma, contro i giallorossi, è stata un’altra – l’ennesima – occasione persa della stagione. Questo il pensiero del tecnico, che questa volta punta senza indugio il dito contro i suoi attaccanti. A partire da Andrea Belotti, che sul 3-2 per i padroni di casa di occasione ne ha sprecata una monumentale: “Non capisco, di solito Andrea questi gol li fa”.
Roma-Torino, Falque nervoso dopo la sostituzione
Nei fatti l’errore del Gallo è da lapis rosso. Rossissimo. Spunto di Berenguer, palombella dolcissima a scavalcare Manolas che termina esattamente sui piedi del numero 9: la sua conclusione al volo in inusuale solitudine, però, termina fuori. Disperazione. Sua ma soprattutto della panchina. Già, panchina, la stessa che Falque aveva ignorato qualche minuto prima, travolto dalla stizza per il cambio (sostituito da Zaza) e anche deluso per una partita in cui “è stato meno lucido del solito”, per dirla con Mazzarri.
Sabato da incubo, per i due primi attaccanti granata, leggermente più positivo per Zaza. Il problema? Il gol, che in questa stagione – e a maggior ragione dopo la delusione di Coppa Italia e il ritorno in Serie A all’Olimpico – fatica maledettamente a nascere dai colpi dei tre avanti.
Torino, Falque-Belotti-Zaza e il gol che manca: i numeri
I numeri dicono che Belotti ne ha messi dentro sette – l’ultimo (su rigore) contro la Lazio prima della sosta -, Falque tre e Zaza appena uno. 11 sui 26 totali messi a referto dal Torino, un misero 42%. Misero soprattutto alla luce dei nomi appena snocciolati. Naturale che le attese fossero ben diverse, ora però tocca invertire la rotta; e in fretta. E oltre ai rinnovamenti nella manovra per mettere maggiormente i tre nelle condizioni di colpire (contro la Roma appena un’occasione a testa per il Gallo e lo spagnolo, nessuna per Zaza), servirà necessariamente prendere ripetizioni di cinismo.
Perché là davanti sbagliare non si può più: l’equazione a tre – gol sbagliati = punti persi = guai in classifica – va interrotta a stretto giro di posta. In primis per riaccendere le speranze europee.
allora… un po’ di precisione: “errore da lapis rosso” è una espressione clamorosamente errata almeno quanto il gol mancato di Belotti. Gli errori gravissimi sono detti da “matita blu”, mentre quelli gravi sono da “matita rossa”.
abbiamo in rosa un solo uomo offensivo in grado di saltare un avversario e creare qualcosa ed è berenguer…. non neymar di sicuro, ma ripeto è l’unico che sa saltare un uomo avversario….. ma sta sempre in panchina… meglio corpirsi e chiudere gli avversari….non sia mai che prendiamo gol perchè… Leggi il resto »
Belotti da sempre tutto se stesso e per me è incomiabile , che non sia un fenomeno lo si è capito … è uno che nella nostra dimensione avesse una spalla decente e non un morto vivente come Zaza , farebbe sempre 15 goal a stagione . Chi lo critica… Leggi il resto »
si deve sempre comprendere che tipo dicritica si fa…. chi qui fa passare belott icome un fenomeno temo che ne capisca di calcio ben poco….Belotti è tecnicamente inguardabile, non sa stoppare mediamente una palla, nonsa saltare un uomo quandoci prova o incespica da solo sul pallone o lo stoppano…. Belotti… Leggi il resto »